Oggi, proseguiamo il nostro viaggio attraverso il gusto in compagnia dello Chef Gian Marco Mastroiaco. Un giovane rampante che all’età di appena 21 anni, e dopo alcuni anni di esperienza nella Capitale, è ora alla testa della cucina del ristorante Terramadre di Nettuno.
Un locale esclusivo, dall’arredamento che ricorda il tratto minimalista dei locali giapponesi, situato a metà strada tra la storia del borgo laziale e il blu del mare. Accanto a Mastroiaco, un team di altri intraprendenti under 30 che vogliono sperimentare e stupire: l’ambiente ideale per il nostro Olio Tamìa, sempre pronto a nuove sfide.
Chef, raccontaci del tuo primo incontro con Olio Tamìa
Avvenne quando lavoravo ancora a Roma. Fu un’occasione indimenticabile che mi permise di testare in prima persona molte varietà di questo eccezionale olio. Green, Iron, Bronze e tutte le altre si sono rivelate delle compagne eccellenti per molti tipi di piatti, a partire dagli antipasti alle carni, fino… ai dessert!
Olio Tamìa anche per un dolce? Ci hai incuriosito, dicci di più
Abbiamo sperimentato la qualità “blu”, il Caninese Biologico, per realizzare un dessert a base vegetale, quello che chiamiamo “Gelato all’Olio Evo”. Si tratta di un primo risultato, ma abbiamo molte altre idee in mente per la stagione estiva. A partire già da aprile, Olio Tamìa sarà il protagonista di molti altri dessert freschi e sempre più piatti dal sapore unico.
Cosa dicono i vostri clienti? Anche a loro piace Olio Tamìa?
Le persone che frequentano il locale sono assolutamente soddisfatte. In particolare, quella che sembrano gradire più di tutte, è la qualità Green. È anche la varietà con la quale presentiamo il nostro tagliere di lievitati, un piatto molto gustoso che vi consiglio caldamente!
Sei solito interagire con i tuoi clienti? Com’è il rapporto con loro?
Devo ammettere che questo è uno dei lati che preferisco del mio lavoro. Inoltre, qui a Terramadre abbiamo un locale con pochi ma selezionatissimi tavoli e la sala si affaccia direttamente sulla nostra cucina aperta. È interessante poter vedere i loro volti mentre assaggiano i nostri piatti e, magari, li condiscono con una qualità di Olio Tamìa piuttosto che un’altra. È un’occasione che giudico molto importante per continuare a imparare e che mi sprona a dare sempre il massimo. Un altro punto di contatto è il momento in cui vengono servite le pietanze: spesso sono io stesso a raccontare loro la “storia” che si nasconde dietro a un piatto, spiegando di cosa è composto e come è stato realizzato. Si tratta di un passaggio fondamentale anche per fare comprendere la qualità dei nostri prodotti e il lavoro della nostra cucina.
Qual è la tua qualità di Olio Tamìa preferita?
Di sicuro quella blu, ma non si tratta di un fattore legato alla qualità, perché ognuna delle varietà di Olio Tamìa è qualcosa di eccezionale e fuori dal comune. Eppure, con il Caninese Biologico è stato un vero colpo di fulmine, un “amore a primo assaggio”, se così possiamo dire! Essendo io un appassionato di formaggi, credo che questo sia uno degli oli che meglio ci si accosta. È anche una qualità ottima da abbinare a piatti dal sapore delicato, essendo un olio dotato di una struttura davvero unica.
Prima di salutarci, svelaci un segreto… Olio Tamìa è presente anche nella tua cucina di casa?
Devo dire la verità, non passo molto tra le mura del mio appartamento! In realtà sono molto concentrato sul lavoro, anche perché il locale è ancora una novità, essendo stato inaugurato da pochi mesi. La maggior parte del mio tempo lo trascorro quindi nella cucina di Terramadre, che è diventata un po’ una seconda casa e lì, Olio Tamìa non manca mai!